tratta da: "Il segretario universale italiano"
di Arturo Fornari
Napoli - Gabriele Regina, Libraio Editore - 1901
Signorina,
io so che la vostra modestia pareggia in grandezza la vostra bontà; però potreste essere Voi la sola che ignori l'impero esercitato dai divini vostri sguardi sopra tutti coloro i quali hanno la fortuna di avvicinarvi?
Io non posso crederlo, poiché Voi dovete essere bene avvezza a rapire i cuori i più ribelli.
Non istupirete, adunque, o Signorina, se mi prendo la libertà di rendervi nota la passione che in me avete suscitata, e che non si estinguerà che colla mia vita; d'altronde, non l'avete ancora indovinata dalla mia agitazione, dalla mia timidezza e dal mio imbarazzo ogni qualvolta mi siete dappresso?
Temo molto che la confessione del mio amore non v'irriti, e che Voi non respingiate il mio ardore, quando ardisco dirmi attaccato a Voi con tutte le forze dell'anima mia.
Ma forse vi degnerete Voi stessa, o Signorina, di confermare la mia speranza ed aggradire un culto altrettanto puro, quanto lo è l'oggetto che il fece nascere; non tardate, ve ne scongiuro, a farmi pervenire una risposta, che mi renderà il più felice tra i mortali.
Sono col massimo rispetto,
Signorina,
Il Vostro sincero adoratore
Roma, 22 dicembre...
venerdì 26 febbraio 2010
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